Barberina forte

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Barberina forte

Si trova nelle radici, nei rizomi e nella corteccia dello stelo delle piante e vanta una lunghissima storia in qualità di alcaloide ad uso medicinale. La Medicina Ayurvedica e la Medicina Tradizionale Cinese la utilizzano infatti da secoli per trattare con successo un'infinità di disturbi.

Si trova nelle radici, nei rizomi e nella corteccia dello stelo delle piante e vanta una lunghissima storia in qualità di alcaloide ad uso medicinale. La Medicina Ayurvedica e la Medicina Tradizionale Cinese la utilizzano infatti da secoli per trattare con successo un'infinità di disturbi.

Si tratta di un composto bioattivo derivato dall'estrazione di diverse piante. Fra queste la Berberis; un fitoterapico dalla potenza paragonabile ad un farmaco. Da quando la Scienza Moderna ne ha confermato e validato gli incredibili effetti terapeutici, le Aziende americane più affermate hanno cominciato ad inserirla fra i propri integratori.

In Italia siamo ancora agli albori, ma negli Stati Uniti già moltissimi cardiologi, oncologi, diabetologi, endocrinologi e nutrizionisti la prescrivono con risultati veramente soddisfacenti, paragonandone gli effetti al famoso farmaco ipoglicemizzante Metformina.

Utilizzata nella prevenzione e nel trattamento di molteplici disturbi quali il diabete e il colesterolo alto, viene prescritta anche per curare la diarrea batterica, le infezioni da parassiti intestinali e da tracoma oculare. I suoi estratti e decotti hanno poi dimostrato una significativa attività antimicrobica contro un’estesa varietà di organismi quali batteri, virus, funghi, protozoi, elminti e clamidia.

Numerosi gli Studi Preclinici (in vitro e in vivo) che sottolineano le sue proprietà antidiabetiche, antiobesità, ipotensive e ipolipemizzanti e il suo ruolo determinante nella gestione della Sindrome Metabolica associata all'alto rischio di malattie cardiovascolari e nel ripristino del funzionamento e della struttura di un microbiota intestinale in gravi condizioni patologiche.

La Sindrome Metabolica include un insieme di fattori di rischio cardiovascolare quali obesità, ipertensione, iperglicemia, insulino resistenza (che espone a rischio di Diabete di Tipo 2) e livelli elevati di colesterolo e trigliceridi. Quando il Diabete è conclamato, poi, il rischio cardiovascolare aumenta in modo esponenziale.

Oltre al disturbo cardiovascolare e al Diabete di Tipo 2, la Sindrome Metabolica è implicata in tantissimi altri disturbi cronici. Gli individui che ne sono affetti, infatti, sembrano essere suscettibili a problematiche come infarto, depressione, artriti, morbo di Alzheimer, ovaio policistico, infertilità, steatosi, insonnia e alcune forme di cancro. Tanto per citarne alcuni.

La Letteratura Scientifica dimostra come la Berberina si collochi fra le sostanze naturali più efficienti nei confronti della Sindrome Metabolica, poiché capace di regolare molteplici meccanismi e attività.

  • Riduce del 35% i trigliceridi, del 29% il colesterolo totale e del 25% il colesterolo LDL.
  • Determina un calo significativo del glucosio e dell’emoglobina A1c (HbA1c), con risultati comparabili al farmaco Metformina.
  • Diminuisce l'insulino resistenza, migliora l’efficienza insulinica, aumenta la glicolisi e riduce la produzione di zucchero del fegato.
  • Rallenta l'assorbimento dei carboidrati dell'intestino e ne aumenta i batteri benefici.
  • Incide sul dimagrimento e sulla perdita di peso corporeo.

L'AMPK – Adenosine Monophosphate activated Protein Kinase – è una sorta di regolatore della centrale energetica della cellula e controlla quanta energia è prodotta e consumata sia dalla cellula che dall'organismo.

Questa molecola è un enzima fondamentale, poiché prende parte alla normalizzazione del metabolismo energetico come alla regolazione della dose alimentare e della sensibilità dei tessuti. Svolge dunque un ruolo fondamentale in alcune patologie metaboliche quali il Diabete, l'insulino-resistenza, l'obesità o le complicanze legate al Diabete.

  • Gli Studi Clinici dimostrano che la Berberina attiva l’AMPK, agendo a vari livelli.
  • Stimola il metabolismo degli acidi grassi nei mitocondri e riduce il livello dei lipidi circolanti nel sangue (trigliceridi e colesterolo LDL).
  • Aumenta la produzione di GLUT4 (un trasportatore di glucosio che si trova nei muscoli e nelle cellule grasse) migliorando la sensibilità all'insulina.
  • Facilita il trasporto del glucosio intercellulare (consentendo quindi all'organismo di utilizzare al meglio gli zuccheri e l'insulina) e riduce la percentuale di glucosio nel sangue.

Gli Studi Scientifici dimostrano che inibisce la proliferazione di svariate cellule tumorali, inverte la resistenza ai farmaci e induce e regola l'autofagia cellulare. Negli adipociti maturi, invece, mantiene l'omeostasi cellulare inibendo l'autofagia.

La sua funzione di regolazione sull'autofagia è molto complessa, quindi sono necessari ulteriori esperimenti per comprenderne pienamente il meccanismo d'azione. Di certo si è però compreso che, se da un lato le cellule tumorali evitano l'apoptosi e si verifica una sovraregolazione dell'autofagia che induce la morte delle cellule tumorali, dall'altro si abbassa il livello di autofagia negli adipociti maturi, che determina un ambiente intracellulare stabile. La sua efficacia è limitata dal fatto che presenta scarsa solubilità, rapido metabolismo e basso tasso di assorbimento nell'intestino. Pertanto sono state progettate con successo nanoparticelle che ne aumentano significativamente la biodisponibilità e ne migliorano lafarmacocinetica.

Gli Studi Clinici si sono inizialmente concentrati sulla sua capacità di abbassare i livelli lipidici e regolare la glicemia, tuttavia sono i suoi effetti antitumorali a destare oggi il maggior interesse. Oltre ad essersi dimostrata un eccezionale immunomodulatore, infatti, altrettanto importante e fondamentale in tale ambito terapeutico è la sua potente azione antinfiammatoria e antiossidante.

La Medicina Tradizionale Cinese e i molteplici Studi Scientifici in vitro e in vivo hanno dimostrato che, oltre ad essere un potentissimo antinfiammatorio e antiossidante, influenza il ciclo, l'apoptosi, l'autofagia e il microambiente cellulare. Un’azione terapeutica davvero importantissima, poiché è ormai risaputo che sono proprio le alterazioni del ciclo cellulare a favorire lo sviluppo del cancro.
Per questa ragione, negli ultimi anni i Medici e i Ricercatori impegnati nella Lotta ai Tumori si sono concentrati prioritariamente in questo ambito, sperimentando immunosoppressori finalizzati a normalizzare il funzionamento cellulare. Farmaci che, però, oltre a presentare numerose controindicazioni, determinano l’insuperabile inconveniente di implicare un costo terapeutico elevatissimo, che ovviamente ne inibisce un impiego su larga scala. Ecco dunque perché la Berberina, efficace immunomodulatore a basso costo, potrebbe rappresentare la miglior soluzione nella pratica clinica quale farmaco per l'immunoterapia.

Gli Studi Scientifici hanno già dimostrato che la Berberina regola il ciclo cellulare e inibisce la proliferazione cellulare in tumori multipli. Attraverso l'inibizione dell'espressione di Cyclin D1 e Cyclin E1, induce l'arresto del ciclo di fase G1 in cellule del cancro al polmone A549; in combinazione dell'inibitore Hsp90, ostacola la crescita cellulare tramite l'inibizione dell'espressione di CDK4 e la modulazione della ciclina D1 nelle cellule di cancro del colon-retto; sopprime l'espressione della ciclina D1 in vitro e in vivo nelle cellule di epatoma umano HepG2.

Le ricerche effettuate in ambito molecolare hanno chiarito alcuni meccanismi d’azione del principio attivo:

  • Interagisce col DNA, regolando l'espressione dei geni coinvolti nei meccanismi di proliferazione, differenziazione cellulare e apoptosi
  • Inibisce l'espressione e l'attività di alcuni enzimi: le Ciclossigenasi (coinvolte nella sintesi
    di mediazione dell'infiammazione), le NOX (coinvolte nel danno ossidativo indotto dalle specie reattive dell'ossigeno) e le MAO (coinvolte nella degradazione dei neurotrasmettitori
  • Controlla la sintesi delle Vitamine del gruppo B (in particolare dei folati) e l'attività delle telomerasi (regolazione longevità cellulare)
  • Aumenta l'espressione dei recettori per le LDL, riducendo il rischio cardiovascolare
  • Migliora il profilo glicemico, ottimizzando il flusso energetico cellulare e l'attività ormonale dell'insulina

COMPOSIZIONE: 660 mg Berberina - capsule in gel vegetale.

POSOLOGIA: da 1 a 3 capsule 3 volte al giorno.


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